GRUPPO DI STUDIO ITALIANO DOLORE OROFACCIALE E DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI

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“OCCLUSIONE DENTALE E DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI: FACCIAMO CHIAREZZA!”

 

“OCCLUSIONE DENTALE E DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI: FACCIAMO CHIAREZZA!”

I disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (TMD) sono un gruppo di condizioni che colpiscono l’articolazione temporo-mandibolare, i muscoli masticatori e la muscolatura circostante del capo e del collo coinvolta nella funzione dell’articolazione. I pazienti spesso descrivono un dolore funzionale, dolorabilità articolare e limitazione nell’apertura della bocca; occasionalmente possono essere presenti anche “lock” mandibolare e cefalee. Naturalmente, questi sintomi risultano fortemente invalidanti per i pazienti, che risultano quindi desiderosi di trovare una “causa” della loro sofferenza. Questa può essere spesso una risposta difficile da trovare per un paziente per la presenza di numerosi filoni di pensiero più o meno accreditati.

Molteplici sono le teorie in circolazione all’interno della comunità odontoiatrica su quale possa essere l’eziologia di questa condizione relativamente comune, la più attuale è quella di un modello bio-psicosociale. Tuttavia, il concetto che l’occlusione dentale sia un fattore causale per i TMD è ancora considerato attendibile da molti, con trattamenti successivi che comportano l’adeguamento dell’occlusione dentale per risolvere i sintomi della TMD. Ma quindi: “esiste un’associazione tra le caratteristiche dell’occlusione dentale e i disturbi temporo-mandibolari?”.

L’occlusione dentale è il cuore dell’odontoiatria. Decenni di ricerche hanno progressivamente fatto luce su molte problematiche relative alla gestione dell’occlusione nel pratica clinica. Una presunta relazione causale tra “malocclusione” e TMD è stata sostenuta per anni dai precetti della gnatologia, ma il paradigma per cui l’occlusione sia uno dei fattori di rischio per TMD non è mai stato convalidato in modo convincente. Il fatto che trattamenti conservativi nella gestione dei sintomi dei TMD siano quasi sempre sufficienti per ottenere risultati positivi, e che i soggetti con dolore cronico siano individui con profili psicologici specifici, e non profili “occlusali”, supporta il concetto di neutralità per quanto riguarda gli effetti delle terapie occlusali sui TMD.

Le associazioni riportate in letteratura sono scarse, deboli e principalmente tratte da studi con un disegno a variabile singola. Analisi a variabili multiple hanno descritto associazioni che hanno raggiunto la forza per una possibile rilevanza clinica solo in pochi articoli. I pochi articoli che hanno eseguito un’analisi multivariata hanno identificato non più di 2 variabili occlusali associabili con i TMD. Il fatto sorprendente è che ciascuna di queste variabili non è stata associata ai TMD in più di un singolo documento! In breve, i modelli di associazione non sono coerenti tra gli studi e possono anche essere dovuti al caso. Pertanto, l’assenza del fondamentale prerequisito di associazione tra i due fenomeni porta a concludere che non si debba ipotizzare un ruolo causale dell’occlusione dentale nei disturbi temporo-mandibolari.

PER SAPERNE DI PIU’:

E Manfredini D, Lombardo L, Siciliani G. Temporomandibulardisorders and dentalocclusion. A systematic review of association studies: end of an era?J Oral Rehabil 2017 Jun 10. doi: 10.1111/joor.12531. [Epub ahead of print] Review. PubMed PMID: 28600812